Come avviare una coltivazione di canapa: requisiti, guadagni, finanziamenti e...
1. Che cos’è la canapa? Alcune informazioni base
La canapa è una risorsa preziosa, capace di migliorare la qualità della terra in cui viene piantata.
La canapa è una pianta dalle notevoli capacità di adattamento sia nei confronti del terreno, che del clima e la sua fitta vegetazione garantisce una naturale protezione del terreno dall’effetto corrosivo della pioggia.
La canapa è un’angiosperma, ovvero pianta a fiore che costituisce insieme al luppolo la famiglia delle Cannabaceaee.
La pianta della canapa è un’erbacea a ciclo annuale la cui altezza varia normalmente tra gli 1,5 e i 2 metri, anche se in alcune sottospecie può arrivare fino a 5 metri.
La radice si presenta lunga, a fittone e il fusto, eretto o ramificato, ha escrescenze resinose.
Le foglie sono provviste di stipole palmate composte da 5 a 13 foglioline lanceolate, a margine seghettato, con punte acuminate.
Salvo rari casi di ermafroditismo, le piante di canapa sono dioiche e i fiori unisessuali crescono su individui di sesso diverso. I fiori maschili sono riuniti in pannocchie terminali e ciascuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami. I fiori femminili sono riuniti in gruppi di 2-6 ascelle di brattee formanti corte spighe.
La pianta germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata. L’impollinazione è anemofila, avviene cioè attraverso il trasporto del vento.
In autunno compaiono i frutti a forma di acheni duri e globosi, contenenti un seme che ha al suo interno un tessuto vegetale di cellule carnose.
2. Coltivare canapa migliora l’ambiente
Coltivare canapa può rappresentare un investimento importante non solo per chi sceglie di farne business.
Stando a quanto riferito da AssoCanapa (il Coordinamento nazionale per la canapicoltura in Italia), parliamo infatti di una risorsa che fornisce un aiuto efficace alla difesa dell’ambiente, contrasta l’inquinamento, difende la biodiversità e migliora la qualità dei terreni in cui viene piantata.
Avviare una coltivazione di canapa può voler dire, quindi, migliorare la salute dell’ambiente che ci sta intorno scommettendo su un’agricoltura naturale e, allo stesso tempo, innovativa.
E’ di primaria importanza sapere che non ci si può improvvisare coltivatori di canapa, ma, anzi, occorre seguire precise indicazioni.
Innanzitutto, è necessario seminare una varietà di canapa iscritta nel Catalogo Europeo delle sementi, essere in possesso della fattura di acquisto del seme e del cartellino che ne attesti la certificazione, dare comunicazione dell’inizio dell’attività alla più vicina stazione delle Forze dell’Ordine.
Rispettate queste disposizioni preliminari ed obbligatorie, occorre decidere che tipo di attività si desidera avviare: se si è, cioè, più interessati a coltivare canapa o più propensi a concentrarsi sul seme di canapa.
Una volta fatta questa scelta, si potrà passare al lato più pratico della coltivazione, individuando accuratamente il terreno su cui piantare i semi di canapa.
In questa fase è necessaria una forte attenzione all’acqua: il nemico numero uno della canapa è il ristagno che ne può causare la morte, soprattutto nella fase iniziale della coltivazione.
Fatta la semina, occorrerà aspettare il tempo della maturazione per procedere alla raccolta
Le piante falciate vengono lasciate nei campi a “macerare” fin quando non appaiono completamente essiccate.